Sarta, stilista, giornalista, femminista e fervente oppositrice del regime fascista, Rosa Genoni rende la moda il centro della sua vita.
E’ stata grande sostenitrice della moda italiana fin da prima che l’Italia fosse pronta per affermarsi nel settore.
Personalità poliedrica e vivace, grazie anche ad esperienze di lavoro in Francia, riuscì a cogliere le potenzialità del settore moda in Italia e propose soluzioni di grande modernità per riorganizzare l’industria dell’abbigliamento italiana.
La sua modernità si basava sull’intuizione che la sartoria era strettamente legata all’emancipazione delle donne e promuoveva il fatto che l’arredamento e il vestire fossero dominio femminile.
Sua la frase “Come mai nel nostro paese… una moda italiana non esiste ancora?”.
Per tutta la vita lavorò a stretto contatto con la Ifi, Industrie Femminili Italiane, nata nel 1903 per promuovere il lavoro femminile.
L’influenza della Genoni portò alla fondazione nel 1909 del comitato per una moda di pura arte italiana fondato in Lombardia a cui aderirono importanti imprenditori legati al tessile e all’abbigliamento.
Negli ultimi anni della sua vita esortò alla costruzione di un museo nazionale stabile che potesse conservare gli oggetti delle manifatture italiane: “perché i guerrafondai insistono… per imporre alla donna italiana un solo vestito: quello di gramaglie, unica moda in tempo di guerra”.

Nel 1903 nasce Fanny, figlia di Rosa Genoni e Alfredo Podreider, un’avvocato che lei frequentava e che sposò solo nel 1924, anno della morte della madre di lui, che si opponeva alla loro unione.
Un po’ di storia in più
Rosa Angela Caterina Genoni Nacque da umili origini a Tirano il 16 giugno 1867, primogenita di ben diciotto tra fratelli e sorelle, frequenta la terza elementare imparando a leggere e scrivere. In seguito completò la licenza elementare alla scuola serale e si iscrivesse ad un corso di francese.
Il suo primo evento documentato è nel 1884.
I dirigenti del partito operaio italiano le proposero di recarsi a Parigi per partecipare ad un convegno internazionale sulle condizioni dei lavoratori. Come risultato di quella esperienza diventò maestra nell’atélier dall’Oro nel 1885.
Nel 1886 lavorò per qualche tempo a Nizza, in un’atelélier di Rue de la Paix per poi tornare a Milano nel 1888 nella sartoria Bellotti.
Nel 1893 entra a far parte della Lega Promotrice degli Interessi Femminili per poi unirsia Anna Kuliscioff, con la quale sosterrà le battaglie per l’emancipazione delle donne lavoratrici e per la tutela dei minori.
Nello stesso anno partecipa, con Anna Maria Mozzoni, al congresso socialista internazionale di Zurigo.
A ventotto anni viene assunta da una delle più note casa di moda milanesi H.Haardt et Fils del Corso Vittorio Emanuele di Milano, con filiali a San Remo, St.Moritz e Lucerna.
E’ stata docente alla scuola professionale femminile della Società Umanitaria di Milano fino al 1931.

Con grande successo, nel 1906, presenta all’Esposizione Internazionale di Milano abiti di grande pregio ispirati alla tradizione dell’arte pittorica italiana Rinascimentale utilizzando esclusivamente tessuti italiani.
Rosa disse:”il nostro patrimonio artistico potrebbe servire di modello alle nuove forme di vesti e di acconciature, che così assumerebbero un certo sapore di ricordo classico ed una vaga nobiltà di stile… Come mai nel nostro paese da più di trent’anni assurto a regime di libertà, in questo rinnovellarsi di vita industriale ed artistica, come mai una moda italiana non esiste ancora?”.
Tra le sue creazioni il celebre abito da ballo ispirato a Flora dalla Primavera del Botticelli, realizzato in raso di seta pallido, con sopravveste in tulle color avorio, impreziosita da ricami a motivo floreale di perline, canutiglia, paillette e cordoncini dorati e il Manto da Corte tratto da un disegno del Pisanello.

Milano Expo 1906
Nel 1908 la troviamo a tenere una conferenza sul tema della nascita di una moda nazionale, al primo congresso delle donne italiane organizzato a Roma da due associazioni femminili da poco istituite il Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e l’Unione delle Donne Italiane.
L’influenza della Genoni portò alla fondazione nel 1909 del comitato per una moda di pura arte italiana fondato in Lombardia a cui aderirono importanti imprenditori legati al tessile e all’abbigliamento.
Il libro “per una moda italiana” inserì disegni e immagini fotografiche della toilettes da lei.
Nel 1910 promuove dalle pagine di “Vita d’arte” il Concorso Nazionale per un Abito Femminile da Sera.
Indossano i suoi modelli attrici famose come Lyda Borelli e Dina Galli, ma anche la Principessa Letizia di Savoia Duchessa d’Aosta, la baronessa D.Linder-berger, Luisa Casati Stampa, Carla Erba e molte altre.
In seguito collabora alla stampa femminile emancipazionista, soprattutto dopo il 1911, da quando nasce “La Difesa delle lavoratrici” il giornale della Kuliscioff per cui scrive numerosi articoli. Nel 1914 progetta di creare l’Accademia di Pura Arte Italiana, una scuola superiore della moda.
La Prima Guerra Mondiale la vede sostenitrice della “neutralità e della pubblicazione dell’Associazione Pro e Umanità, di cui è la fondatrice e presidente.
Dal 1915 al 1922 fu la delegata italiana del Women’s International League for Peace and Freedom (Wilpf). Nel 1915 incontrò i ministri degli esteri di Austria-Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Svizzera per proporre la realizzazione di una commissione di esperti per la cessazione della Grande guerra, prospettiva poi naufragata con l’intervento degli Stati Uniti d’America.
Nel 1925 pubblica il primo volume di un manuale “Storia della Moda Italiana attraverso i secoli a mezzo dell’immagine”.
Muore a Varese il 12 agosto del 1954.
Bibliografia
Paulicelli, Eugenia. La Moda è una cosa seria. Milano Expo 1906 e la Grande Guerra , Deleyva Editore, 2015.
Angela Frattolillo, Rosa Genoni Pioniera della Moda, 2016 – Blog Biografie Profili di donne protagoniste del loro tempo..
Milano, Archivio di Stato, Mostra su “ROSA GENONI (1876-1954): UNA DONNA ALLA CONQUISTA DEL ‘900 PER LA MODA, L’INSEGNAMENTO, LA PACE E L’EMANCIPAZIONE “, 2018.
Raffaella Podreider, Rosa Genoni pioniera della moda italiana, realizzazione di Franco Visintin, associazione Valtellinesi a Milano, 24 novembre 2011.
Wikipedia
Gnoli, Sofia. Un secolo di moda italiana. 1900-2000 – Meltemi, 2005.
Immagine iniziale in evidenza Rosa Genoni Archivio Podreider
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